lunedì 24 ottobre 2011

RIORGANIZZAZIONE DI UNA MANSARDA Parte 1

DATA: 24/10/2011
Il committente ci ha chiesto una ristrutturazione della propria mansarda con un budget limitato e per far cio' abbiamo cercato di intervenire il meno possibile sulle strutture preesistenti in modo da limitare le spese prettamente legate alla parte edile.
Lo stato attuale della mansarde è il seguente:






Il nostro compito è rendere vivibile l'ambiente in primis riuscendo a sanare una situazione termica interna veramente soffocante d'estate e gelida d'inverno, dovuta alla mancanza dell'isolamento termico del tetto. L'appartamento deve rispettare requisiti di illuminazione e areazione adesso inesistenti e quindi ricreare quel microclima interno atto a rendere l'ambiemte gradevole.

giovedì 20 ottobre 2011

COME SCEGLIERE IL GIUSTO PARQUET PER I PROPRI AMBIENTI

Per prima cosa ricordiamoci che il parquet è un pavimento in legno utilizzato da secoli per arredare e rendere più confortevoli gli ambienti delle abitazioni soprattutto perché, provenendo dalla lavorazione di essenze disponibili in natura, ogni parquet è unico e irripetibile; inoltre, per poter essere definito parquet, un pavimento in legno deve avere uno strato di usura (quello superiore dove si cammina) di almeno 2,5 mm di spessore, come definito dalla normativa europea UNI EN 13756-2004 che regola la materia.
Un bel pavimento in parquet è sicuramente una soluzione elegante e raffinata che sicuramente nel tempo verrà da voi sempre più apprezzata. Nella scelta del legno da utilizzare però bisogna tener conto di innumerevoli fattori quali il proprio gusto estetico, il costo e le caratteristiche dell’ambiente nel quale intendete inserirlo.
Ecco un elenco dei principali tipi di legno utilizzati come pavimentazione:
 

  • Ciliegio: è un legno dal colore chiaro con venature moltoeleganti. E’ caratterizzato da una durezza media e di conseguenzanon è adatto ad essere posizionato in ambienti di intenso passaggio
  • Faggio: anche questo legno ha una tonalità chiara e una durezza media di conseguenza come il ciliegio non è adatto ad ambienti molto calpestati. 
  • Rovere: essenza molto pregiata dalla tonalità giallo miele; ha un’ottima resistenza ed è adattissimo ad essere calpestato. 
  • Wengè: essenza dall’intensa colorazione scura, è un legno molto duro e resistente. Attenzione al suo impiego: non utilizzatelo mai  in ambienti piccoli e poco luminosi.

Ecco un elenco delle principali composizioni come pavimentazione:
  • COMMERCIALE o FIAMMATA: è la scelta più venduta in assoluto, è caratterizzata da una fibra dritta o fiammata stretta (venature del legno che formano V o onde molto ravvicinate tra loro), con una percentuale del 7% di nodini di piccole dimensioni.
  • NATURE:  simile alla qualità Commerciale, il colore però è meno selezionato, pertanto i pezzi possono presentare differenze di tonalità anche notevoli tra di loro.
  • COUNTRY o RUSTICA: è la scelta in cui sono presenti sia nodi che alburno (la parte più giovane del legno, sempre molto chiara) in quantità variabile a seconda della specie legnosa. Queste caratteristiche visive molto marcate conferiscono al legno un aspetto “d’altri tempi”, sono quindi indicate per arredamenti rustici o in arte povera, studi professionali e locali commerciali, ecc.
  • PARQUET TRADIZIONALE: è formato integralmente da legno ed è venduto grezzo, ossia da levigare e lucidare dopo la posa e assolutamente prima di essere calpestato.Proprio a causa dei costi e dei lunghi tempi necessari per posa, levigatura e verniciatura che obbligano ad attendere anche fino a quaranta giorni prima di utilizzare il pavimento, questa tipologia di parquet sta progressivamente riducendo la sua diffusione
  • PARQUET PREFINITO MULTISTRATO: il prefinito multistrato rappresenta oggi la più diffusa ed importante tipologia di pavimenti in legno. Come dice il nome, il prefinito multistrato è costituito da più strati, anche di legno diverso, dove lo strato superficiale in legno pregiato (essenza) deve essere di almeno 2,5 mm di spessore, e viene levigato e verniciato in fase di produzione.Gli strati possono essere due, se oltre all’essenza è presente il solo supporto in legno meno pregiato che integra il sistema di fissaggio delle aste, oppure tre se esiste anche il controbilanciamento, il cui scopo è quello di assicurare una migliore stabilità evitando le deformazioni dovute al passare del tempo.Le giunture sono calibrate per garantire complanarità tra i vari listoni di parquet con incastri che rendono il supporto perfetto per la posa in opera.Il successo di questo tipo di parquet deriva principalmente dal fatto che essendo pre-levigato e verniciato in fase di produzione non necessita di lavorazioni successiva alla posa, può essere quindi messo in opera rapidamente ed è calpestabile in 24 ore dalla posa. Inoltre grazie alla verniciatura industriale è possibile dare fino a 6/7 mani di vernice, assicurando maggiore resistenza e durata nel tempo. Fattore da non trascurare è anche la facilità di posa (potete farlo da soli!!) che ne riduce sensibilmente i costi.
  • PARQUET PREFINITO MASSELLO: Un buon compromesso tra parquet tradizionale e parquet prefinito multistrato è rappresentato dal parquet prefinito massello che sta riportando un successo crescente negli ultimi tempi. In questo caso il legno massello viene levigato e verniciato in fabbrica. Ha il fascino del legno massello, ma presenta alcuni dei vantaggi del prefinito: qualità delle vernici, tempi di posa abbastanza brevi, costi di posa più bassi del tradizionale.


Gli amanti del fai da tedevono sapere che esistono tre metodi di posa del parquet:

Metodo incollato: i listoni di parquet sono incollati al piano di posa. Ciò significa che il piano di posa dovrà essere prima preparato in modo perfetto: dovrà avere uno spessore uniforme, essere perfettamente liscio e pulito, e soprattutto essere libero da umidità. Quanto incollerete i listoni al piano fate attenzione a non incollare gli uni agli altri attraverso i fianchi perché altrimenti impedirete al pavimento di assestarsi in modo naturale e rischiate di rovinare il vostro lavoro.
Esistono vari tipi di colla a seconda della tipologia di piano di posa; vi consiglio di rivolgervi ad un bravo rivenditori per trovare il collante che fa al caso vostro.


La chiodatura: si usa con i listoni di legno massiccio oppure a quelli multistrato. Il legno viene inchiodato utilizzando delle vite o dei chiodi inseriti a 45°. E’ un metodo un po’ complesso quindi se optate per questo vi suggerisco di non farlo fai da te ma di consultare un bravo posatore.

Metodo Flottante. E’ forse il metodo più “naturale”. Prima di tutto dovete preparare il piano di posa coprendolo con uno strato di isolamento acustico come ad esempio un pannello di sughero. Ricordate quando poserete i listoni di lasciare almeno 1 cm di spazio libero lungo il perimetro per permettere al pavimento di assestarsi al meglio. Infine dovrete semplicemente incastrare i listoni tra di loro prima di posarli nel piano di posa.
Al giorno d’oggi si stanno preferendo i grandi listelli, di materiale chiaro: il rovere è quello più richiesto. Vi è un grande ritorno alle tinte chiare, ai grigi e ai fumè.Si prediligono tinte naturali e che diano luminosità agli ambienti.

Lo spessore del legno che costituisce il vostro parquet è da osservare con attenzione. Una delle cose più importanti da valutare nello scegliere un pavimento in legno è proprio lo spessore totale del parquet da utilizzare.

Accostamento con le piastrelle.


Generalmente se il parquet va accostato alle piastrelle (per esempio quelle del bagno o della cucina) dal momento che queste hanno uno spessore, nella maggior parte dei casi, di 10 millimetri, lo spessore del parquet da impiegare dovrà essere di 10 mm anch’esso. Naturalmente è possibile usare parquet di spessore maggiore anche in queste situazioni ma poi sarà necessario usare un "giunto di discesa" tra le stanze col parquet e quelle con le piastrelle.  Tutto ciò in caso di ristrutturazione e dove esistano già delle piastrelle che non si intende togliere (per esempio nel bagno o nella cucina). Nel caso in cui, invece, si tratti di abitazioni nuove o dove comunque venga rifatto il massetto il problema dello spessore non sussiste.

L'importante è comunicare in tempo all'esecutore dei massetti lo spessore del pavimento. Un'alternativa ai listoncini da 10 mm della linea può essere costituita dalle tavole divise a listoni che hanno uno spessore di 13 - 14 mm.
Per le ambientazioni di più grande prestigio o che non confinano con piastrelle potrete invece usare anche parquet con spessore maggiore (fino a 15 mm)
Se gli ambienti non sono di grandi dimensioni (ad es. appartamenti di 40/60 mq. nei quali le stanze non superano generalmente i 18/20 mq.) si possono utilizzare i listoncini con il risultato di avere un pavimento diviso in listoncini o listoni di dimensioni relativamente piccole ma con un risultato molto gradevole dal punto di vista estetico
Poiché infatti la superficie in cui si vede il parquet non sarà certo molta (visto che letto, armadi, tappeti, ecc. ne coprono generalmente una buona parte) utilizzare tavole di grandi dimensioni non sarebbe né conveniente (visto che più aumentano le dimensioni dei listoni più aumenta il prezzo) né migliore esteticamente visto che si vedrebbero solo porzioni di tavola o listone.
La finitura superficiale del parquet è importante. Sia la finitura ad olio che quella a vernice hanno pregi e svantaggi da tenere nella dovuta considerazione.

  • LISTELLO: 70x500 mm;
  • LISTONE: 90x700/1000 mm;
  • PLANCIA: 120x1000/1400 mm;
  • MAXIPLANCIA: 140/190x1800/2200 mm.
Vantaggi e svantaggi del parquet con finitura a vernice

Vantaggi della vernice: si pulisce semplicemente con acqua e sapone, non si vedono impronte di scarpe, se cadono gocce di acqua, sugo o altro non restano né macchie né aloni. E’ molto indicata per bagni e cucine.
Svantaggi: gli strisci, provocati ad esempio dallo spostamento di mobili senza feltrini sulle gambe, restano visibili a meno ché si proceda ad una nuova levigatura.Parquet con finitura a vernice
Vantaggi e svantaggi del Parquet con finitura ad olio:

Vantaggi dell’olio: lascia la superficie del legno naturale (a poro aperto) rendendo l’aspetto del parquet molto “caldo” e “vivo”. Se il parquet viene strisciato si può sempre procedere anche localmente alla stesura dell’olio di ripristino facendo quasi sparire lo striscio.

Svantaggi: Nelle cucine eventuali macchie di olio o sugo possono lasciare un lieve alone e altrettanto succede per le gocce d’acqua soprattutto nei bagni. Tali aloni sono comunque sempre ripristinabili tramite la stesura dell’olio sugli aloni. Si consiglia di ridare l’olio almeno una volta ogni anno e mezzo in modo da ottenere un effetto del pavimento sempre vivo e bello.
Il parquet con finitura a “vernice effetto olio”
Per chi intende avere un parquet con l’aspetto di un oliato e i vantaggi della vernice è comunque possibile effettuare una verniciatura effetto olio. In tal caso l’aspetto estetico del parquet è quello di un pavimento oliato ma con il vantaggio di una facile pulizia e la possibilità di posarlo anche in bagni e cucine senza nessun problema.
La scelta tra parquet oliato e verniciato è ovviamente legata al gusto personale ed alle esigenze del cliente, noi consigliamo comunque il pavimento oliato solo nei formati maxi listone e nelle maxi tavole ove l’aspetto “grezzo” e “naturale” è messo maggiormente in risalto e dove si possono apprezzare le venature del legno su tutta la tavola.
Generalmente per i formati listoncini e listoni si consiglia una finitura a vernice perché di facile manutenzione e pulizia piuttosto che finiture spazzolate e/o oliate che non mettono comunque in evidenza la venatura del legno a causa delle relativamente piccole dimensioni di listoncini e listoni. Nelle tavole di dimensioni superiori come quelle di Rovere invece sono possibili e anche consigliabili, finiture a olio naturale o sbiancate anticate o ancora finiture a vernice effetto olio capaci di mettere in evidenza la venatura del legno tramite spazzolatura.








venerdì 14 ottobre 2011

TRASFORMARE UN APPARTAMENTO DA CLASSE G A CLASSE A

Il committente si è rivolto a noi con l'intento di dover ristrutturare la propria casa per in occasione del suo matrimonio e ci ha prospettato le esigenze che l'appartamento avrebbe dovuto  soddisfare. Il Team Architettincasa ha consigliato al cliente non solo la ristrutturazione, ma anche una qualificazione energetica di tutto l'appartamento attraverso l'utilizzo di accorgimenti tali da poter abbattere le emissioni ci CO2 nell'atmosfera.
Dopo accurati rilievi e approfondimenti sulla struttura si è  riscontrato che l'appartamanto,  risalente agli anni 80, era posizionato nella classe G con 128 Kwh/m2annui e quindi con una spesa media pari a 1.780 € tra energia elettrica e gas metano. Il nostro obbiettivo è stato quello di una qualificazione energetica da effettuarsi in due fasi: la prima portando l'appartamento da classe G a classe B e l'anno successivo da classe B a classe A

STATO PRIMA DELL'INTERVENTO:

cucina
camera
bagno
L'IDEA PROGETTUALE:
Il committente richiedeva la presenza di due bagni, due camere da letto di cui una con la cabina armadio, uno studio e un ampio soggiorno cucina. Il primo passo è stato quello di   dimensionare gli spazi in modo da ottenere una soluzione funzionale ed esteticamente accattivante rispettando  i requisiti urbanistici.




ANALISI TERMICA
L'involucro edilizio era costituito da muratura portante in blocchi di mattoni semipieni con intercapedine d'aria interna per uno spessore di circa 45 cm che non garantivano un corretto isolamento con conseguente dispersione di calore e gravi ponti termici che causavano muffe interne. Gli elementi di maggior criticità erano evidenziati sugli infissi in legno con vetro singolo e sui cassettoni degli avvolgibili, negli spigoli dell'unità immobiliare e nelle nicchie dei termosifoni.


Dispersioni di calore in prossimità delle aperture e degli avvolgibili
Ponte termico sugli spigoli




















Per eliminare i ponti termici interni, visto che non si poteva intervenire dall'esterno in quanto l'appartamento è in un condominio, si è provveduto ad operare totalmente dall'interno  con l'utilizzo di un cappotto termico dello spessore di 4 cm, controsoffitto isolato, la sostituzione degli infissi, l'installazione di riscaldamento radiante con caldaia a condensazione, impianto di meccanizzazione dell'area, e per finire bocchette sulla parete perimetrale per la ventilazione naturale degli ambienti. 

IL CANTIERE
La ditta esecutrice dell'intervento è stata la EDILTRES S.r.l. specializzata in restauro. La prima fase è stata la demolizione dei divisori interni e dei massetti in modo da prepare l'ambiente alla nuova partizione degli ambienti

La seconda fase è stata quella di creare le partizioni interne come da progetto approvato, chiudendo con apposito isolamento sia le nicchie dei termosifoni che i cassettoni degli avvolgibili; inoltre è stato eseguito un isolamento acustico e termico mediante lana di roccia sulla parete che confinava con il vano scala e l'unità immobiliare adiacente, in modo da non avere dispersioni verso ambienti non riscaldati e non avere problemi di acustica verso l'unità confinante.
Chiusura cassettoni delgi avvolgibili e nicchie termosifoni
Partizioni interne

Particolare dell'isolamento termico a parete





















La terza fase è stata l'esecuzione di uno strato di impermeabilizzante in modo da bloccare le infiltrazioni d'acqua dalla successiva posa del massetto autolivellante. Una volta fatta questa lavorazione si è posato un tappetino acustico sul tutto l'appartamento, si è provveduto all'installazione del sistema di riscaldamento radiante e di raffrescamento a pavimento collegato ad un pannello solare con caldaia a condensazione,e si è concluso con l'esecuzione delle tracce per gli impianti, la chiusura delle stesse e l'intonacatura delle pareti.


Impermeabilizzante

Tappetino acustico
Impianto radiante (riscaldamento a terra)

                                                          
Massetto autolivellante


  












Il passo successivo è stato quello di effettuare il cappotto termico interno su tutte le pareti che confinano con l'ambiente esterno, creando  delle bocchette per il ricircolo dell'areazione naturale in modo da generare una ventilazione spontanea. All'interno del controsoffito sono stati installati tutti gli impianti tecnologici: idrico, elettrico (DOMOTICO), il sistema di areazione meccanica per il ricircolo dell'aria e la deumidificazione, l'impianto di aspirazione della polvere. Una volta fatti gli impianti sono stati effettuati gli studi sulle altezze, sono state create delle velette per inventare giochi di volumi e spazi. Con la lana di roccia è stato isolato il cartongesso e si è proceduto alla controsoffittatura.

Posa in opera del termocappotto
Linee degli impianti elettrici e aspirazione polvere

Costituzione delle velette e dell'isolamento a soffitto

Impianto di ricircolo e deumidificazione dell'aria


Fornitura e posa in opera di controsoffitto in cartongesso

Installazione pannelo solare






























Nel proseguo dei lavori Architettincasa ha formulato le proposte di arredo e ha ipotizzato svariate soluzioni fino a raggiungere la piena soddisfazione del cliente , consigliando diverse prove cromatiche e studiando l'arredo bagno, soggiorno cucina e  camere da letto, cogliendo in pieno il concetto di casa contemporanea.



 





Il cliente è stato seguito passo passo nella scelta dei rivestimenti dei bagni, della cucina, delle pavimentazioni e degli infissi, quest'ultimo importante per una responsabile progettazione termica. Gli infissi infatti sono della INTERNORM in PVC/alluminio con struttura doppia e  sistema di oscuramento inserito tra i vetri. Inoltre, questa finestra assicura un elevato isolamento acustico, fino a 43 dB ed un eccellente isolamento termico a fronte di un peso ridotto fino a Uw = 0,80 W/m²K (con vetro 3light). Una volta definita la soluzione si è passato alla scelta cromatica della parete principale attraverso lo studio fotorealistico dei colori nel soggiorno.
Parete soggiorno


Parete soggiorno

Parete soggiorno

Parete soggiorno

Parete soggiorno






Parete soggiorno






































La scelta del committente è stata nei toni del lilla, che e' un colore fortemente legato alla spiritualità, indicato per qualsiasi stanza, in particolare proprio per il salotto, visto che elimina stress e tensioni, a causa del suo effetto riposante.

Definita la parte cromatica, si è puntanto alla scelta dei rivestimenti e di tutto l'arredo, camere, soggiorno, cucina affidandoci alla TENG arredamenti
Il risultato finale è questo: 


TENG ARREDAMENTI

TENG ARREDAMENTI

TENG ARREDAMENTI

TENG ARREDAMENTI

TENG ARREDAMENTI

TENG ARREDAMENTI

TENG ARREDAMENTI

TENG ARREDAMENTI




L'anno successivo alla ristrutturazione è stato installato un impianto fotovoltaico della ditta SOLENERGY da 6Kw in modo da far passare da classe B ad A l'efficenza energetica dell'appartamento.



Siamo passati da classe G con 128 Kwh/m2annui e quindi con una spesa media pari a 1.780 € tra energia elettrica e gas metano ad una classe A con 25,1 Kwh/m2annui con una spesa media annua pari a 135,00 € esclusivamente di gas metano. La spesa per l'energia elettrica è totalmente azzerata e con gli incentivi statali si ha un utile lordo consistente in modo da ammortizzare l'impianto fotovoltaico e parte della ristrutturazione dell'immobile stesso.